mercoledì 27 giugno 2012

F3

[on air:  bong-  The Dreams Of Mana Yood Sushai (Excerpt)]

Quello che raccogli ragazzo, è quello che raccogli.
La mancanza di un rito di passaggio, questo è quello che frega i pischelli attuali.
Capisci?
Un rito di passaggio.
E' per quello che i quarantenni di oggi si chiamano ragazzi. Non è triste? when i was young i quarantenni erano creature che parlavano di auto e lavoro, mentre io parlavo di exogini e lego. Ora i quarantenni parlano di dragonball o naruto.
Un tatuaggetto.

No.

Noi, che abbiamo visto la bellezza della vita che finisce e l'orrore della vita che comincia {ma era il contrario donna, era il contrario} non abiamo visogno di passaggi.
Solo di cross lunghi sulla fascia.

Siamo soldati di trincea, palla avanti e pedalare, l'eroismo che non c'è più.

Lo stocismo di rimanere anche quando tutto intorno capisci che cominci ad essere fuori dal tuo tempo.
Siamo mai stati a tempo?

Avevamo detto che era tutta una questione di ritmo, ma alla fine non è il tempo solo un becero accordo fra strumentisti?

Sentieri diversi.

Onestamente quel che manca (prostesta?).
Vedo foto di gente che si lamenta che in Italia si tifa solo il calcio mentre in egitto tutti fighi con le rivolte.
Ebbene, in egitto magari ora hanno la libertà (davvero?), ma l'hanno pagata con le pezze al culo, visto che *turisticamente* stanno al ribasso.
Se non volete bene alla vostra terra, se non avete legami con la vostra terra, se non siete il sangue della vostra terra, cosa ci fate qua?

L'umria. Il popolo degli umbri.
Terra losca, terra che ami e odi contemporaneamente.
Ma è la terra in cui ti senti uno, quando corri per i campi a piedi nudi, noncurante dei vecchi avvisi.
Le vipere, le vipere nei campi di oro.

Le pozze d'acqua limpida nascoste, tesori di un nostro passato.

La terra arata che ribolle, umida e pregna di vita.
La collina che respira, e che cambia colore.
Stagioni diverse.

Questo è l'unico rito di passaggio che ci rende uomini. Vogliamo essere eterni règazzini?
Non vedo altro che batteristi contratti, mentre la squadra avrebbe bisogno di un po' di diarrea.


Sgummero.

1 commento:

  1. C'è Sempre qualcosa che ci Graffia dentro. E a volte non sappiamo cosa è. Forse Rabbia. Rabbia per aver osato pensare quell'Idea che gli altri non concepiscono, non capiscono, non ascoltano. Non si fermano ad Ascoltare. Ma dove sono le persone della Nostra Età. Dietro a qualcosa che noi non abbiamo mai condiviso. E allora? Chi è dalla parte giusta del Fiume? Parte giusta ... Esiste una parte giusta? Io forse sono stata sempre da quella Sbagliata. Ma che importa. Forse questa volta ci entro nel Fiume e mi metto a Mollo. Tiro a riva due birre e un cocomero e mi metto a guardare gli altri. Che urlano per un Gol, che non pensano a cosa vogliono dalla vita. Che perdono persone che amano per un atto egoistico, che non sono pronte al sacrificio e al cambiamento. Che più di IO IO IO IO non sanno che dire. Poi all'improvviso senti qualcuno che ti chiede "come stai?". E in mente ti passano mille ricordi, sensazioni, tormenti, dolore, passione. Letti Umidi di Emozioni. "Tutto O K". E ti giri, col timore, come se niente fosse. Le parole si perdono nell'aria. Il discorso li finisce. Tutto bene. Stammi lontano.

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