mercoledì 17 dicembre 2008

ponderare

[on air: Sunn O))) - Death Becomes You]

Sun Tzu disse
Se tu conosci l'avversario e conosci te stesso, non occorre che tu abbia paura del risultato di cento battaglie.
Se conosci te stesso ma non l'avversario, per ogni vittoria ottenuta soffrirai anche una sconfitta.
Se non conosci né te stesso né l'avversario, soccomberai a ogni battaglia.


-Chiosa del papa.
Il punto è qua. il punto è la trasformazione della debolezza in forza e della forza in debolezza, un pezzo di via, il sentiero che non si accetta la mattina.

Prendere coscienza delle proprie capacità e dei propri difetti, il guardarsi dritto negli occhi e scrutare nel proprio cuore.
A riguardo un uomo baffuto disse una cosa che suonava così: Quando guardi un abisso, anche l’abisso guarda dentro di te.

Non tutti hanno il coraggio di aprire il cuore, soprattutto a se stessi, ai propri occhi. Sun Tzu dice giustamente che non c'è vittoria, se non ci si conosce si è destinati a una esistenza di rango inferiore.
La cosa sottile di quelle 3 righe (alla faccia della prolissità di tutto il mondo filosofico, in generale) è che se non si conosce se stessi non si può neanche tentare di conoscere l'avversario, l'altro. Questa quarta possibilità viene scartata a priori, ed è semplice capirne il perchè.
La speranza di chi non conosce, o non vuole conscere se stesso è quella di appoggiarsi agli "altri", sballottolando come una pietra in un catino.
Il catino si può ammaccare, il catino si può rompere. Oggi catino e domani? catene.

Ci sono esseri che si nascondono dietro a aggettivi.
Ci soo esseri che guardano il cielo dal basso, ci sono esseri che solcano il cielo.
Ci sono concetti umani al mondo, come "rispetto", "pace", "amore"
e concetti che esistono a prescindere dall'umanità come "forza", "debolezza"

Secondo alcuni i deboli dovrebbero soccombere, secondo altri i forti si estingueranno.
Se i deboli soccombessero, non avrebbe più senso essere forti.
Se i forti scomparissero, ci sarebbe una moltitudine di idiozia nel mondo.

Non c'è più vuoto di chi considera l'altro vuoto.
Non c'è più pieno di chi considera l'altro pieno.

Quanto a me, respiro nel mio essere mezzo.
non c'è pretesa di essere perfetti, dopo l'alto viene il basso e viceversa. E' una cosa naturale.
Non abbiate pretesa di essere buoni o cattivi.
Abbiate la pretesa di essere giusti, con voi stessi in primis. Il resto.. verrà da sè.
Il tutto scorre, noi abbiamo la grande facoltà di decidera quanta frizione fare nello scorrimento.

Le rocce nel fiume formano una barriera, l'acqua sa come e se passare. L'acqua scorre e passa, magari un filo, magari a tutta manetta.
L'acqua consuma le rocce.

E' più forte la mitezza dell'acqua o la durezza della roccia?
Dipende.

Comunque vada, non abbiate la pretesa di essere più alti di altri, siete schiavi come chiunque altro.

La rettitudine è figlia di un modello, di una scelta e della perseveranza nell'andare avanti.
Questo può essere fonte di stima.
Essere come stelle cadenti, anche questo può essere fonte di stima.
Si può imparare di più dalla traiettoria di una stella cadente che dal perseverare di una montagna.

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